La ricetta
Parliamoci chiaro, chi non ha mai preparato almeno una volta nella vita un buon piatto di spaghetti alle vongole? Beh, ognuno segue la propria ricetta in un’eterna diatriba tra chi la gradisce con oppure senza pomodoro. Io appartengo alla seconda categoria. Il motivo? Credo che la maggior parte delle nostre preferenze possano essere spiegate attraverso un concetto tanto elementare quanto complesso che in psicologia assume il termine di “imprinting”. La locuzione in questione, dall’inglese impressione, stampa, impronta, sta ad indicare la forma di apprendimento che il bambino per emulazione acquisisce dagli adulti con cui interagisce e con i quali crea un rapporto di dipendenza. Questa correlazione, unitamente all’ambiente circostante, all’educazione ed all’alimentazione, determina lo sviluppo cognitivo del bambino. Insomma, che fosse per imprinting o per ciò che mia mamma cucinava, ho imparato ad amare la pasta con le vongole esclusivamente “in bianco”. Certo, quella che preparava lei era buonissima anche se rispetto al piatto tradizionale era piuttosto differente.
Parliamoci chiaro, chi non ha mai preparato almeno una volta nella vita un buon piatto di spaghetti alle vongole? Beh, ognuno segue la propria ricetta in un’eterna diatriba tra chi la gradisce con oppure senza pomodoro. Io appartengo alla seconda categoria. Il motivo? Credo che la maggior parte delle nostre preferenze possano essere spiegate attraverso un concetto tanto elementare quanto complesso che in psicologia assume il termine di “imprinting”. La locuzione in questione, dall’inglese impressione, stampa, impronta, sta ad indicare la forma di apprendimento che il bambino per emulazione acquisisce dagli adulti con cui interagisce e con i quali crea un rapporto di dipendenza. Questa correlazione, unitamente all’ambiente circostante, all’educazione ed all’alimentazione, determina lo sviluppo cognitivo del bambino. Insomma, che fosse per imprinting o per ciò che mia mamma cucinava, ho imparato ad amare la pasta con le vongole esclusivamente “in bianco”. Certo, quella che preparava lei era buonissima anche se rispetto al piatto tradizionale era piuttosto differente.
Negli anni ottanta tutte le famiglie medio borghesi, soprattutto al sud, dovevano fare i conti con l’economia domestica e la necessità di arrivare a fine mese. Nonostante ciò, i miei genitori facevano il possibile per non farci mancare niente. In quegli anni c’era un proliferare di botteghe che vendevano prodotti ittici surgelati molto frequentati dalle massaie visto che il tipo di conservazione, pur mantenendo le caratteristiche nutritive ed organolettiche del prodotto, permetteva al negoziante di praticare un costo inferiore rispetto al pesce fresco. Così mamma Ina, da brava massaia, comprava tra gli altri anche le vongole surgelate. Non so se avete presente quei panetti rettangolari di vongole che, a causa dell’acqua contenuta all’interno, anch’essa surgelata, li rendeva “un chiummo” (pesanti come il piombo). Bene, il peso specifico di questo prodotto lo ricordo bene visto che ne pagai le conseguenze il giorno in cui mia madre mi chiese di aprire il freezer per estrarne una confezione per preparare la pasta. Iniziamo col dire che i frigoriferi di una volta avevano la parte refrigerante nella zona superiore collocata al suo interno, alla quale per accedervi occorreva prima aprire il portellone frontale e poi, una volta sganciato, abbassare lo sportello posto in alto. La sua dimensione era davvero ridotta tanto da potere contenere esclusivamente una vaschetta in alluminio per fare i cubetti di ghiaccio ed al massimo qualche surgelato che nel nostro caso erano le vongole. per l’appunto, ed i sofficini al formaggio. Un giorno, nell’intento di aiutare mia mamma, aprii il freezer e nell’allungarmi per afferrare la confezione mi guizzò via dalle mani finendo dritta dritta sul mio piede!!! Non vi dico il dolore ma anche le risate di mia mamma che con l’intento di attenuare quello che per me era un gonfiore, mise sul mio piede proprio quella confezione di pesce 😁
Ma come preparava questa pasta? Faceva un soffritto di cipolla e aglio, aggiungeva il contenuto della busta scongelata, aggiustava di sale e poi, a fine cottura, una generosa spolverata di prezzemolo. E sempre per effetto dell’imprinting, ancora oggi, quando preparo questa sua ricetta veloce e sbrigativa, aggiungo tanto formaggio grattugiato… sì, perché questo l’ho ereditato da mio padre 😆
Difficoltà
Media
Dosi Per
4
Preparazione
1 Ora
Cottura
15 Minuti
Lista ingredienti
1 Kg. di vongole
350 gr. di spaghetti
2 grandi spicchi d’aglio
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
Peperoncino q.b.
Prezzemolo q.b.
Olio extravergine d’oliva
Procedimento
1
Prendiamo le vongole e lanciamole con delicatezza, una ad una, dentro un lavandino per verificare se alcune di esse contengano della sabbia. Qualora ce ne fossero eliminiamole. Una volta fatta questa operazione, laviamole, mettiamole dentro ad una ciotola con dell’acqua e sale e lasciamole in ammollo per 2 circa ore in modo che perdano la sabbia.
2
Trascorso questo tempo, laviamole sotto l’acqua corrente e trasferiamole in un capiente tegame, mettiamo il coperchio e facciamole aprire a fuoco moderato.
3
Una volta aperte scoliamole con una paletta forata e mettiamole da parte. Filtriamo il liquido con un colino in modo da eliminare la sabbia e le impurità e conserviamolo. Separiamo le vongole dai gusci tenendone da parte un po’ intere per la decorazione finale.
4
Tagliamo l’aglio in piccoli pezzetti, mettiamolo dentro ad una capiente padella, aggiungiamo l’olio e il peperoncino e facciamolo appena rosolare. Non appena l’olio comincerà a fare le bollicine, aggiungiamo le vongole, il liquido filtrato precedentemente, il vino bianco, un po’ di prezzemolo e facciamo andare a fuoco alto per fare evaporare il vino. Successivamente spegniamo il fuoco.
5
Cuociamo gli spaghetti e quando mancheranno circa 4 minuti alla fine della cottura spegniamo il fuoco, conserviamo una tazza di acqua di cottura e scoliamoli. Trasferiamo gli spaghetti dentro ad una capiente padella oppure un wok aggiungiamo il nostro condimento e terminiamo la cottura a fuoco medio aggiungendo dell’acqua di cottura ove necessario e girando bene la pasta continuamente. Impiattiamo, aggiungiamo le vongole con il guscio che avremo tenuto da parte e dell’altro prezzemolo fresco.
Utile da sapere!
Nel caso in cui utilizzassimo delle vongole in vasetto, potremo seguire la stessa ricetta non buttando l’acqua in cui sono contenute ma utilizzandola per insaporire il nostro sughetto.