La ricetta
Hanno una forma rotonda, dentellata e sono ricoperti di abbondante zucchero a velo. Stiamo parlando dei biscotti algerini che a dispetto del nome sono stati inventati in Sicilia. Nonostante le notizie storiche su questo dolce non siano molto certe, sembra siano stati inventati tra il 1500 ed il 1600 ad opera delle monache del monastero dei Sett’Angeli a Palermo che li vendevano per provvedere al sostentamento della loro comunità. Oggi è possibile trovarli facilmente in qualunque bar o panetteria della città visto che sono molto apprezzati per via della loro semplicità.
L’impasto dei biscotti algerini è quello della classica frolla siciliana preparata con farina, zucchero, uova ed anche strutto che al giorno d’oggi viene spesso sostituito con il burro.
Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano i biscotti algerini vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla loro preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.
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Adoro questi biscotti così semplici e al contempo ricchi di gusto, che sanno di cose antiche e ricordi di casa. Li ho mangiati per la prima volta quando ero molto piccolo! L’aneddoto che mi lega al loro ricordo è davvero divertente e forse potrebbe diventare una storia per i più piccoli.
Sono stato un bambino molto timido e questa caratteristica che con il tempo è andata scemando mi è rimasta attaccata addosso come un tatuaggio. Non è che oggi sia un animale da palcoscenico, ma so tenere a bada le mie emozioni. Del resto la mia maestra lo aveva scritto nella pagella: “è un bambino timido che non manifesta troppo le proprie emozioni, ma se opportunamente stimolato è capace di interagire in maniera adulta.
Mia madre cercava di spronarmi e non era infrequente che insieme ai genitori degli altri compagni organizzasse dei pomeriggi per farci socializzare. Fu così che un giorno mi dissero che saremmo andati a giocare a casa di Andrea. Mio padre mi chiese quali giochi avessi voluto portare con me. Risposi le macchinine, le figurine e il trenino in legno che mi aveva costruito lui… anzi no, replicai, il trenino può rompersi quindi meglio lasciarlo a casa.
Quando arrivò il fatidico giorno riempii la sacca di giochi e mia madre ci mise dentro anche il libro di Fratel Coniglietto regalatomi da mia nonna Teresa. Mi disse che qualora ci fossimo annoiati avremmo potuto leggere quel grazioso racconto.
Appena varcata la porta di casa di Andrea mi sentii catapultato in mondo incantato. C’erano ovunque statue bianche di donne nude, quadri accatastati anche in bagno e la cosa più strana era che sua madre assomigliava ad ognuna di queste opere d’arte. Se non fosse stato per la carnagione più scura di quella signora, in paio di occasioni fummo in procinto di rivolgere la parola ad una di esse.
Trascorremmo tutti insieme un pomeriggio in allegria e dopo il gioco arrivò la merenda. Fu così che si presentò una vecchina molto minuta, dall’accento straniero, che con modi gentili ci offrì un vassoio di biscotti anch’essi tutti bianchi. Saranno ricoperti di zucchero a velo, esclamai io! Ma Chiara, la nostra compagna curiosa, chiese quale fosse il loro nome. La signora stupita da quella domanda rispose: sono biscotti algerini, possibile che tu non ne abbia mai mangiati prima? Al che prese la parola Andrea e disse: a casa mia è tutto è fatto coi biscotti, anche le statue. Personalmente non diedi troppo peso a quei discorsi poiché ero intento a guardare il vassoio che troppo velocemente si stava svuotando.
Che peccato, ci dicemmo presto, adesso quando ci ricapiterà di mangiarli di nuovo? Non finimmo di concludere la frase che Marco, il compagno un po’ grassoccio, fece un salto per addentare una statua che si trovava poco lontano. Non fece in tempo a dargli un morso che urlò a gran voce. “Ma non è un biscotto, esclamò arrabbiato, ed è pure dura”. Tutti noi lo guardammo divertiti e scoppiammo a ridere per la sua golosità!
Appena tornai a casa seppi dai miei genitori che il papà di Andrea era un artista e che sua mamma gli faceva da modella.
Considerando che ci eravamo davvero divertiti tornammo mille altre volte in quella casa. Ma una cosa facemmo promettere ad Andrea, saremmo andati da lui in cambio di quei fantastici biscotti.
Difficoltà
Facile
Dosi Per
42 Biscotti
Preparazione
1 Ora
Cottura
15 Minuti
Lista ingredienti dei biscotti algerini
500 g di farina 00
160 gr. di zucchero semolato
160 gr. di strutto
1 uovo medio
60 gr. di latte intero
2 gr. di ammoniaca per dolci
2 bustine di vanillina
Zucchero a velo vanigliato q.b.
Utensili richiesti
Un coppapasta dentellato da 8 cm.
Un mattarello
Procedimento dei biscotti algerini
1
In una terrina versiamo lo zucchero, l’uovo a temperatura ambiente e con l’aiuto di una forchetta mescoliamolo fino a quando diventerà più chiaro. Aggiungiamo lo strutto freddo a pezzetti, schiacciamolo e amalgamiamolo con una forchetta. Inseriamo anche la farina precedentemente mischiata alla vanillina e all’ammoniaca (se non abbiamo una bilancina di precisione 2 gr. corrispondono a circa un cucchiaino molto scarso) e continuiamo a mescolare. Infine aggiungiamo il latte e impastiamo prima dentro la ciotola e poi trasferendoci su un piano da lavoro. All’inizio l’impasto tenderà a sbriciolarsi ma dopo poco diventerà liscio e compatto. A questo punto copriamolo con della pellicola trasparente e riponiamolo in frigorifero per circa un’ora.
2
Trascorso il tempo del riposo stacchiamo una parte d’impasto, lavoriamolo con le mani fino a renderlo nuovamente plastico, spolveriamo un po’ di farina senza esagerare su un piano da lavoro ed anche sulla superficie della pasta, quindi stendiamola con un mattarello ad un’altezza di circa 4/5 mm. Con l’aiuto di un coppapasta dentellato ricaviamo i biscotti algerini. Continuiamo con la restante pasta avendo a mente che, man mano che impasteremo gli avanzi della pasta precedente, non sarà più necessario aggiungere farina per stenderla con il mattarello. Per realizzare dei biscotti della stessa altezza potremo utilizzare un apposito mattarello con anelli intercambiabili.
3
Preriscaldiamo il forno a 180° in modalità statica e una volta raggiunta la temperatura inforniamo i nostri biscotti algerini adagiandoli su una leccarda coperta con carta forno. Cuociamo per circa 15 minuti e comunque fino a quando non saranno dorati. Una volta freddi cospargiamo con abbondante zucchero a velo vanigliato e serviamoli.
Utile da sapere!
I biscotti algerini si conservano per qualche giorno dentro ad una scatola di latta oppure in dei sacchetti di plastica ben chiusi.