La ricetta

Le crocchette di latte sono un secondo ed un contorno gustosissimo preparate con un’antica ricetta a base di latte, farina, formaggio grattugiato e noce moscata. Una croccante panatura completa poi la loro preparazione. In passato venivano fatte solamente a forma quadrata, a dispetto del loro nome, mentre oggi è abbastanza frequente vederle a forma ovale oppure arricchite con del prosciutto cotto a cubetti.

Ideali come antipasto di un pranzo delle feste oppure di una ricorrenza, come un compleanno, le crocchette di latte sapranno conquistare sia gli adulti che i bambini per la loro bomtà.

Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano le crocchette di latte vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla sua preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.

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Quando mio padre e mia madre decisero di acquistare il loro nido d’amore prima che io nascessi, s’innamorarono del primo appartamento che visitarono. La casa era molto spaziosa, luminosa ed accogliente. Quando entrarono in salotto furono accecati da un sole caldo ed avvolgente che, penetrando dalle grandi porte finestre bianche, gli fecero capire subito che quello sarebbe stato il luogo giusto in cui mettere su famiglia.

Il nuovo nido d’amore era collocato al nono piano di una delle vie che a distanza di qualche anno sarebbe diventata tra le più chic di Palermo. Nessuno avrebbe immaginato che, proprio su quel piano, sarebbe nata una tra le più belle e sincere amicizie tra due donne e le loro famiglie.

Appena trasferiti nella nuova casa, così come si conviene dalle mie parti, le due protagoniste fecero presto conoscenza raccontandosi la propria vita e trascorrendo parecchio tempo insieme. Pensarono: se dobbiamo vivere sullo stesso pianerottolo perché non fare squadra?

Il nucleo familiare dei nostri vicini era composto da quattro simpatici nonché arzilli vecchietti e dalla loro nipote, una donna molto bella, elegante e distinta. Annamaria, era questo il suo nome, non essendosi mai sposata veniva appellata da molti col titolo di “signorina”, nonostante la sua ragguardevole età.

Col passare del tempo, e sebbene un’indubbia differenza anagrafica tra la “signorina” e mia mamma, nacque una solida quanto sincera amicizia. Visto che non era inusuale che al rientro da lavoro mio padre si lamentasse perché non trovava sua moglie a casa, le due complici si separavano prima che lui rincasasse per poi darsi appuntamento all’indomani. Mia madre riprendeva le sue attività casalinghe e così mio padre pensava che avesse fatto quello per tutto il giorno. Al mattino, intorno alle 9,30, una delle due “tuppuliava” (suonava il campanello) all’altra e così trascorrevano ancora delle altre ore a chiacchierare da sole oppure in compagnia dei vecchietti che a turno facevano capolino.

Crescendo mi accorsi che Annamaria non era solo una semplice vicina di casa, ma qualcosa di più. Era la zia che tutti avrebbero desiderato avere, era premurosa, disponibile, affettuosa e molto generosa visto che in occasione di compleanni e ricorrenze elargiva tanti soldini.

Per me e mia sorella era normale andare a casa sua per il pranzo, per guardare la TV o semplicemente per stare in buona compagnia. Poi al pomeriggio inoltrato tornavamo a casa. Ma oltre a farci regali, ci portava anche in giro per il disbrigo di varie commissioni a bordo della sua mitica 126 blu che però non sapeva guidare. Sì, perché Annamaria faceva mille cose ma il guidare non era proprio il suo forte.

E tra le mille attività che faceva, amava anche cucinare pietanze tradizionali le cui ricette erano custodite dentro ad una vecchia scatola di biscotti in latta riposta su un ripiano del ripostiglio. Ogni ricetta era annotata in un “pizzino” ripiegato su se stesso che, ormai ingiallito dai segni del tempo, era sicura garanzia di una buona riuscita del piatto.

Quando il campanello suonava per tre volte consecutive ed in maniera compulsiva era segno che stava arrivando lei con qualcosa di buono da mangiare. Così  tra la cuccia, le Sfinci di S. Giuseppe e le arancine, anche le crocchette di latte rappresentavano una delle sue specialità da condividere con quella famiglia allargata.

E circondato da questi gesti densi d’amore, io nel frattempo crescevo in un ambiente sano in cui mi accorgevo che a volte gli amici sono meglio dei parenti… Sì, perché mentre i primi te li scegli, i secondi ti capitano.

Difficoltà

Facile

Dosi Per

8 Persone

Preparazione

1 Ora

Cottura

3 Minuti

Lista ingredienti

500 ml. di latte

150 gr. farina 00

2 Uova

50 gr. di burro

100 gr. di formaggio grattugiato

Noce moscata q.b.

Farina 00 per la panatura q.b.

Pangrattato per la panatura q.b.

Sale q.b.

Olio di semi di girasole

Procedimento

1

In una capiente pentola versiamo il latte, la farina setacciata e giriamo energicamente con una frusta per non creare grumi. Non appena incorporata inseriamo il burro a pezzetti, il sale e la noce moscata. Accendiamo il fuoco a fiamma moderata e mescoliamo per non fare attaccare il contenuto sul fondo della pentola.

2

Non appena il composto si sarà addensato e diventerà difficoltoso girarlo, aggiungiamo tutto il formaggio grattugiato (caciocavallo o parmigiano) e giriamo energicamente. A questo punto versiamolo dentro  una pirofila di circa 28×25 cm. precedentemente bagnata con acqua e livelliamo con l’aiuto di una spatola.

3

Facciamo raffreddare completamente il composto e con un coltello tagliamo prima verticalmente e poi orizzontalmente fino a ricavare dei quadrotti da 3×3 cm. Adesso passiamo passiamo ogni crocchetta prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto ed infine nel pangrattato.

4

Riscaldiamo dell’olio per friggere e non appena diventerà bollente disponiamo le crocchette dentro ad una schiumarola che immergeremo delicatamente dentro la padella. Facciamole imbiondire per qualche minuto, girandole di frequente e successivamente facciamole scolare dentro ad un piatto con carta assorbente.

Utile da sapere!

Se abbiamo organizzato una festicciola con buffet, queste crocchette di latte sono ideali da preparare il giorno prima per poi essere riscaldate in forno al momento di servirle.

Possiamo anche decidere di friggerle in un secondo momento. In questo caso, una volta panate,  disponiamole in un piatto che copriremo con uno strofinaccio prima di riporle in frigorifero. Tiriamole fuori al momento di friggerle.


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