La ricetta

Tra i miei dolci preferiti ci sono loro, i biscotti di Monreale, detti in dialetto “viscuotta ri Murriali”, preparati in uno dei posti più belli e ricchi di storia della Sicilia, rappresentata dall’omonima cittadina facente parte dell’area metropolitana di Palermo. Chiamati anche biscotti ad esse per via della loro caratteristica forma, si contraddistinguono per il sapore semplice e l’inconfondibile profumo.

Contrariamente a quanto si possa pensare, nell’impasto dei biscotti di Monreale non si utilizza l’uovo. La ricetta è quella di un noto biscottificio locale e, nonostante l’assenza di questo ingrediente, non viene alterata la sua bontà. Per prepararli in casa ci occorreranno farina, latte, strutto, zucchero, ammoniaca per dolci e aromi naturali. Il latte potrà essere sostituito con dell’acqua oppure con un’alternativa vegetale.

Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano  i biscotti di Monreale vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla loro preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.

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Monreale è un luogo molto bello in cui è possibile contemplare non solo un paesaggio mozzafiato dal quale si scorge la vicinissima Palermo, ma anche ammirare una splendida Sicilia arabo normanna che riaffiora in tutto il suo splendore nella cattedrale posta nel suo centro storico.

La leggenda narra che re Guglielmo II d’Altavilla, detto “il Buono”, durante una battuta di caccia a Monreale sì addormentò sotto un albero di carrubo. Ad un tratto gli apparve in sogno la Madonna, a cui era molto devoto, che gli disse: “Nel luogo dove stai dormendo è nascosto il più grande tesoro del mondo, dissotterralo e costruisci un tempio in mio onore”.

Al suo risveglio ordinò ai suoi uomini di scavare lì, dove si era addormentato, facendo venire alla luce un tesoro di monete d’oro appartenuto a suo padre, uomo cattivo che amava il potere. Nel 1174 fece costruire il Duomo di Monreale a cui fu dato il nome di Basilica Cattedrale di Santa Maria la Nuova.

Il Duomo è una maestosa costruzione la cui superficie interna è coperta da preziosi mosaici che forniscono una rappresentazione artistica della Bibbia, classificati tra i più belli e preziosi d’Italia.

I nostri biscotti pare che siano stati inventati dalle Monache Benedettine del Monastero di S. Castrenze nel 1500 come biscotti da colazione e da the e grazie alla loro bontà, in tempi moderni si sono guadagnati la fama mondiale grazie ad una citazione nel famoso romanzo “Il Gattopardo” in cui il principe di Salina li gusta a colazione insieme al caffè.

I biscotti sono venduti a chilo nelle panetterie monrealesi, così come il buonissimo pane qui prodotto, e confezionati in sacchetti di plastica trasparenti. Questo tipo di chiusura rende impossibile mangiarli per strada costringendo il goloso acquirente ad arrivare a casa prima di poterli assaporare. Anche questa squisitezza, così come il pane caratteristico di queste parti, è possibile comprarli la domenica non solo a Monreale ma anche a Palermo grazie a dei sedicenti venditori che allestiscono le loro macchine da panetterie ambulanti appostate nelle vie più strategiche e trafficate della città.

Quando ero bambino tutte le domeniche mattine mio padre era solito recarsi a Monreale. Lui andava a riempire i bidoni con l’acqua che sgorgava da una delle fontane presenti in una rientranza a ridosso del paese. Una volta raccolta proseguiva verso il panettiere dal quale acquistava sia il buonissimo pane di semola di grano duro cotto nei forni a legna, sia un pacchetto di questi biscotti.

A dire il vero, quantomeno all’inizio, la loro vista non incontrava il mio gusto in quanto troppo semplici rispetto a ciò che abitualmente amavo consumare. Un pomeriggio, però, in preda ad una voglia improvvisa di dolce, mi decisi ad assaporarli visto che l’unica alternativa sarebbe stata quella di mangiare pane, burro e qualche cucchiaiata di zucchero. Fu così che appena li mangia venni immediatamente rapito da un gusto ed profumo unici tanto che svuotai in brevissimo tempo l’intero pacchetto, leccando anche i pezzetti di glassa che nel frattempo si erano depositati sul fondo.

Oggi che non vivo più a Palermo non rinuncio di certo al loro gusto e tutte le volte che li preparo e li assaporo mi riapproprio di quei dolcissimi ricordi mentre rivedo lui, quell’uomo tanto riservato quanto buono, a cui avrei voluto dire più spesso grazie papà!

Difficoltà

Facile

Dosi Per

18 Biscotti circa

Preparazione

15 Minuti

Cottura

30 Minuti circa

Lista ingredienti dei biscotti di monreale

500 gr. di farina 00

100 gr. di strutto

100 gr. di zucchero

150 ml. di latte

10 gr. di ammoniaca per dolci

Una bustina di vanillina

Lista ingredienti per la glassa

150 g di zucchero a velo

Un albume d’uovo

Succo di limone q.b.

Procedimento

1

Versiamo la farina dentro ad una capiente ciotola, aggiungiamo lo strutto freddo a pezzetti e incorporiamolo. Dovremo ottenere un effetto sabbia. Aggiungiamo lo zucchero, l’ammoniaca per dolci e mescoliamo. Infine inseriamo anche il latte a filo ed impastiamo fino ad ottenere un composto liscio. Avvolgiamolo dentro alla pellicola trasparente e poniamolo in un luogo fresco e asciutto per trenta minuti.

2

Facciamo delle pezzature da 50 cm. circa, modelliamole fino a renderle plastiche, creiamo dei cordoncini lunghi di circa 25 cm. e diamogli una forma ad esse. Le due estremità dovranno essere non troppo corte perché in cottura i biscotti tenderanno ad accorciarsi. Disponiamoli su una teglia ricoperta con della carta forno e schiacciamoli leggermente in superficie con il palmo della mano. Cuociamo una teglia alla volta in forno statico preriscaldato a 200° e comunque fino a quando non saranno dorati (circa 30 minuti). Sforniamoli e lasciamoli raffreddare.

3

Adesso prepariamo la glassa. All’interno di una tazza sbattiamo l’albume. A parte versiamo in una ciotola lo zucchero a velo, aggiungiamo il succo di limone e gradualmente l’albume sbattuto. Mescoliamo velocemente con una forchetta fino ad ottenere un composto denso e lucido. In base alla dimensione dell’uovo potrebbe non essere necessario aggiungere tutto l’albume. Inseriamo la glassa in una sac à poche e disegniamo sulla superficie dei biscotti di Monreale delle strisce irregolari che lasceremo indurire all’aria. In alternativa intingiamo un ferretto nella glassa e lasciamo cadere lo zucchero. Disponiamo i biscotti in un vassoio e serviamoli. In alternativa conserviamoli in dei contenitori di latta e mangiamoli a colazione  inzuppati nel latte.

Utile da sapere!

I biscotti di Monreale si conservano per qualche giorno dentro a dei sacchetti di blastica ben sigillati o delle scatole di latta.


Commenti (2)
  1. Leggere tutta la storia, mi ha commossa!!! Essendo di Monreale, mi tocca profondamente 😊grazie perché la ricetta. Sarà un emozione fare i biscotti di Monreale!!!

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