La ricetta
I biscotti reginelle, chiamati anche biscotti regina o “viscotta nciminati” o “ca giggiuliena”, sono dei semplicissimi biscotti siciliani molto croccanti e ricoperti di semi di sesamo durante la cottura acquisiscono un sapore leggermente tostato. Sono ottimi come spezza fame ma anche da accompagnare ad una tazza di latte oppure di tè.
Semplicissimi da preparare, daranno un tocco di originalità alle nostre pause con un sapore originale e unico.
Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano i biscotti reginelle vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla loro preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.
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Ci sono profumi e sapori capaci di riportare la mente all’esatto istante in cui sono stati avvertiti per la prima volta, come se una macchina del tempo ci desse la possibilità di fare un salto nel tempo. Riaffiorano alla memoria ricordi che credevamo ormai persi e ci riappropriamo di parte del nostro essere. La mente vola lontana e seguendo percorsi inaspettati si materializzano le nostre storie e parte delle nostre vite.
Questo è quello che è accaduto nel momento in cui, durante uno dei miei esperimenti in cucina, ho riassaporato le reginelle, semplici biscotti croccanti che sanno di affetti e antichi sapori.
Mia nonna le adorava col latte perché per lei mangiarli a colazione significava assaporare la Sicilia sin dal mattino. Per me non era importante il momento in cui gustarle, l’importante era farlo.
Le reginelle sono dei biscotti preparati con una frolla siciliana, croccanti, friabili, profumati e con un vago sapore tostato. Sono chiamati anche “viscotta nciminati” o “ca giggiulena” stando ad indicare l’ingrediente utilizzato per la loro copertura: il sesamo con cui viene cosparsa la loro superficie.
Si trovano nei panifici e nelle pasticcerie e possono prevedere sia l’uso dello strutto, nella ricetta più antica, che del burro, in quella più moderna. Il biscotto risulterà più croccante nel primo e più gustoso nel secondo caso.
Relativamente alla loro origine sono tante le leggende che si narrano, ma tra le più accreditate, e per certi versi più divertenti, ce n’è una che vede come protagonista addirittura Carolina d’Asburgo. Chi è? Beh, la regina di Napoli e Sicilia.
Nacque a Vienna nel 1752 da Maria Teresa d’Asburgo, imperatrice, e dall’imperatore Francesco Stefano I di Lorena. Alta, snella, mento leggermente prominente, intelligente, consapevole del proprio rango, ambiziosa, ebbe un’educazione raffinata, improntata a una rigida etichetta di corte. A sedici anni, con un matrimonio celebrato per procura il 7 apr. 1768, sposò, malvolentieri, Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli e di Sicilia. Giudicò brutto il marito che, gioviale ma grossolano, parlava in dialetto, tendeva a non assumersi responsabilità, amava solo la caccia, la pesca e gli spettacoli (tratto dal sito dell’enciclopedia Treccani).
Sembra che Carolina d’Asburgo, quando si recava a Palermo, andasse a visitare le suore del monastero di Santa Caterina sito in piazza Bellini nella vicina Piazza Pretoria, chiamata anche Piazza della Vergogna per via delle statue nude, ma anche nei pressi dei Quattro Canti cuore pulsante della città. Il motivo di queste visite era quello di potere gustare i dolci preparati dalle religiose capaci di conquistare i palati più regali.
Si dice però che le suore non fossero del tutto contente di quelle frequenti visite, soprattutto perché la regina era solita portare con se uno stuolo di accompagnatori che inevitabilmente facevano mambassa di quelle specialità.
Fu così che un giorno decisero di porre fine a quello spreco preparando dei dolcetti semplici, ricoperti di sesamo, convinte che non avrebbero avuto lo stesso successo delle altre specialità.
Non appena la regina e il suo seguito li assaggiarono, rimasero talmente entusiasti della loro bontà che chiesero quale fosse il loro nome. “Cazzitieddi ri parrinu (cazzitelli di prete), rispose senza esitazione la superiora. Poi si corresse per la sua impertinenza e replicò: si chiamano biscotti della regina. Fu così che i biscotti regina, detti anche reginelle, si diffusero nell’isola.
Che sia una storia vera oppure di fantasia, la cosa certa è che ancora oggi i biscotti reginelle sono amati in tutta la Sicilia e non solo.
Difficoltà
Facile
Dosi Per
60 Biscotti circa
Preparazione
1 Ora
Cottura
15 Minuti
Lista ingredienti biscotti reginelle
500 g di farina 00
160 gr. di zucchero semolato
160 gr. di strutto
1 uovo medio
60 gr. di latte intero
2 gr. di ammoniaca per dolci
2 bustine di vanillina
Sesamo q.b.
1
In una terrina versiamo lo zucchero, l’uovo a temperatura ambiente e con l’aiuto di una forchetta mescoliamolo fino a quando diventerà più chiaro. Aggiungiamo lo strutto freddo a pezzetti, schiacciamolo e amalgamiamolo con una forchetta. Inseriamo anche la farina precedentemente mischiata alla vanillina e all’ammoniaca (se non abbiamo una bilancina di precisione 2 gr. di ammoniaca corrispondono a circa un cucchiaino molto scarso) e continuiamo a mescolare. Infine aggiungiamo il latte e impastiamo prima dentro la ciotola e poi trasferendoci su un piano da lavoro. All’inizio l’impasto tenderà a sbriciolarsi ma dopo poco diventerà liscio e compatto. A questo punto copriamolo con della pellicola trasparente e riponiamolo in frigorifero per circa un’ora.
2
Trascorso il tempo di riposo stacchiamo una parti d’impasto, lavoriamolo fino a renderlo plastico, ricaviamo un cordoncino e tagliamolo in rettangoli del peso di circa 15 gr. Lasciandolo sul piano da lavoro allunghiamolo con i palmi fino a fargli raggiungere una lunghezza di circa 6 cm. Se lo desideriamo smussiamo le punte. In alternativa ai cordoncini potremo pesare direttamente la pasta per poi appallottolarla ed infine allungarla come se stessimo preparando delle crocchette. Versiamo ogni biscotto dentro ad una ciotola piena d’acqua e poi ricopriamo con del sesamo.
3
Preriscaldiamo il forno a 180° in modalità statica e una volta raggiunta la temperatura inforniamo i nostri biscotti adagiandoli sulla leccarda coperta con carta forno. Cuociamo per circa 25 minuti e poi aumentiamo a 200° per circa 10 minuti e comunque fino a quando risulteranno un po’ scuri. Ricordiamoci eventualmente di adeguare la temperatura e i tempi di cottura in base al nostro forno.
Utile da sapere!
Qualora volessimo realizzare metà dose di biscotti reginelle, essendo previsto un solo uovo in tutta la ricetta procediamo in questa maniera: sbattiamo tuorlo e albume dentro ad una piccola ciotola, pesiamolo e infine utilizziamone la metà. Tutti gli altri ingredienti sono invece divisibili agevolmente.
I biscotti reginelle si conservano per qualche giorno dentro ad una scatola di latta oppure in dei sacchetti di plastica ben chiusi.