La ricetta

Non esiste una famiglia italiana che non utilizzi una propria ricetta collaudata per preparare le polpette di carne, piatto semplice, veloce e molto apprezzato sia da adulti e bambini.

La ricetta delle polpette di carne in umido sono un ricordo della mia infanzia che ancora oggi vengono cucinate nella mia famiglia. Ricordo che durante la loro preparazione  mia madre tagliava la cipolla molto piccola, ma talmente piccola che mio padre le diceva che sembrava che “pittasse” (dipingesse), considerando il tempo che impiegava per la sua preparazione. Il “pittare” era molto ricorrente in lei quando doveva tagliare degli ingredienti in piccolissime parti e della stessa dimensione come ad esempio le patate e le carote con cui preparava una buona minestra.

Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano le polpette di carne in umido vorrei raccontarti una storia che ho scritto qualche anno fa per un bambino che non ne voleva sapere di mangiare – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla sua preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.

Inoltre se ti fa piacere seguimi su Facebook (clicca qua) ed anche su Instagram (clicca qua).

In un grazioso paesino non troppo lontano dalla città viveva un piccolo bambino di nome Fil che faceva tanti capricci e che non voleva saperne dell’ora della pappa.

I genitori avevano provato di tutto per convincerlo a mangiare, così gli preparavano le cose più buone del mondo, gli organizzavano giochi e cacce al tesoro e si camuffavano con buffi travestimenti. Lui però aveva deciso che mangiare lo avrebbe distratto dal trascorrere del tempo con i suoi giochi preferiti e così, poterlo convincere, era diventata davvero un’impresa.

Un bel giorno, mentre era seduto nel suo seggiolone intento a giocare con l’orsacchiotto Spring regalatogli dalla nonna, questo piccolo amico dalle orecchie tonde e pelose lo guardò in faccia e gli disse: Tu non hai fame? Il bambino scosse la testa lasciandogli intendere che l’unica cosa che voleva fare era giocare con lui.

La pancia di Spring però borbottava e non aveva nessuna intenzione di dedicare del tempo ad altra attività se non quella di far tacere quel pancione brontolone.

Fu così che gli venne un’idea. Staccò dal collo di Fil il bavaglino su cui erano cuciti due lunghi nastri rossi e ne annodò uno alla vita e l’altro al seggiolone. Fece un bel balzo sul tavolo ed infine, con uno slancio degno di un gatto, planò per terra come un surfista. Iniziò così la sua avventura alla ricerca di buon cibo che soddisfasse i suoi appetiti. Ma più camminava, più realizzava che ciò che voleva era impossibile da raggiungere. Biscotti, patatine, brioscine, gelato, erano davvero troppo in alto per un piccolo peluche come lui.

Ad un certo punto fu attratto da un profumo proveniente dal frigorifero lasciato aperto da Manu, la mamma di Fil, nel frattempo intenta a fare le pulizie di casa.

Dentro all’elettrodomestico intravide una sagoma bianca che andava avanti e indietro dal ripiano centrale come se stesse aspettando qualcuno.

– Hei, tu, chi sei, urlò Spring!

– Sono Maggio, rispose una voce lontana, il formaggio di passaggio!

– Di passaggio? E perché, replicò Spring?

– Perché rimango da queste parti giusto il tempo di essere grattugiato. Il problema è che da troppo tempo sono rinchiuso qui dentro e sembra che nessuno si ricordi più di me. E così passeggio nella speranza che il mio profumo ricordi a qualcuno che ci sono ancora! Purtroppo, però, solo tu mi hai notato ed essendo lontani non credo di poterti raggiungere.

Spring non fece in tempo a rispondere al formaggio che dal cortile vicino udì degli starnazzi. Fece due passi e vide la gallina Brick che litigava con un uovo che non voleva saperne di starsene lontano da lei. E più Brick lo scansava e più l’uovo si attaccava.

– Lasciami respirare, gli urlò lei! Sei proprio un uovo duro!!!

Dopo qualche minuto sentì una voce provenire dalla sacca poggiata sul tavolo di fianco al seggiolone. La voce stridula e fastidiosa diceva:

– Devi spostarti lontano da me, il tuo odore mi stordisce e mi fa venire il mal di testa!

Spring allungò il suo collo per vedere meglio intravide la fetta di pane Bread che litigava con Cip, una vecchia cipolla dimenticata in credenza. Al suono di quel fracasso, Trita, la carne in frigorifero, fu invogliata a lamentarsi anche lei perché dentro a quella confezione faceva fatica a respirare.

Ma non era ancora finita, perché in cortile anche Prezzy, il prezzemolo canterino, iniziò ad urlare visto che Brick gli si era accovacciata addosso schiacciandolo.

Che confusione, esclamò Spring! Ma vi siete bevuti il cervello?

A quel punto a Spring venne un’idea: perché non riunire tutti gli ingredienti per farli giocare insieme? Chiese così a Brick di svolazzare in giro per la cucina e di acciuffare la grattugia che si trovava su un ripiano vicino la credenza. Una volta vicina a Maggio e Bread ridusse il primo in polvere bianca e il secondo in una dorata e croccante sabbiolina. Poi grazie al suo becco radunò gli altri ingredienti dentro al secchiello di Olimpia, la sorella di Fil, che in estate lo usava al mare insieme a papà Ric.

Senza neppure avere avuto il tempo di rendersene conto, Trita, Maggio, Cip e Prezzy si ritrovarono insieme abbracciati e felici perché non erano più soli. L’uovo poté quindi ruzzolare e, dopo essersi dato una spinta, si lasciò cadere dentro al secchiello. Rompendosi rese soffice e morbido quel succulento miscuglio che Spring impastò dopo essersi arrotolato i peli delle braccia per non sporcarsi.

Creò delle palline paffute che cucinò nella piccola cucina giocattolo di Olimpia.

Il risultato ottenuto fu qualcosa di buonissimo, un profumino invitante si era sprigionato dentro la cucina tanto che l’orso disse: questa la chiamerò Lia, la polpettina più buona che ci sia.

All’orso non restava dunque che annodarsi al collo il bavaglino di Fil, afferrare una forchetta e finalmente appagare quella sua voglia di mangiare. Spring non fece in tempo a dare un morso a quelle polpette che le sue orecchie si allungarono, le sue braccia divennero grandi e così anche tutto il resto del corpo. In un battibaleno era diventato un bell’orsetto adulto, pieno di energie e con un pancione bello gonfio.

Fil, nel vedere quella scena, rimase meravigliato e così allungò la mano per afferrare un paio di polpette che divorò in un battibaleno. Non vedeva l’ora di diventare grande anche lui! Quell’avventura gli aveva insegnato che per crescere c’è bisogno non solo dei genitori, ma anche di tanto buon cibo preparato con amore.

Ad un tratto entrò in cucina la mamma di Fil che vide il grande orso poggiato sul seggiolone. Lo avrà comprato il papà, disse tra sé e sé, e senza pensarci due volte preparò la pappa per Fil! Con sua grande meraviglia quella sera Fil non fece i capricci e mangiò ciò che aveva nel piatto con gran golosità. La mamma, credendo che il merito fosse di quel suo nuovo amico, decise che gli avrebbe fatto compagnia durante l’ora della pappa. Non seppe mai del segreto che legava quei due amici complici e delle polpette di carne in umido che avevano reso possibile quel grande prodigio.

 

Difficoltà

Facile

Dosi Per

6 Persone

Preparazione

30 Minuti

Cottura

15 Minuti

Lista ingredienti delle polpette di carne in umido

600 gr. di carne trita di vitello

60 gr. di parmigiano grattuggiato

30 gr. di pan grattato

20 gr. di cipolla per l’impasto

1 cipolla grande per il soffritto

2 Uova

4 foglie di alloro

Sale q.b.

Prezzemolo q.b.

Olio extravergine d’oliva

Procedimento

1

In una ciotola mettiamo la carne trita, le uova, il sale, il formaggio, un po’ di cipolla tagliata piccolissima, il pangrattato, il prezzemolo a pezzetti ed impastiamo energicamente. Prendiamo un po’ di impasto, schiacciamolo con le mani e poi formiamo delle palline che metteremo da parte.

2

Tagliamo una cipolla a piccoli cubetti e facciamo un soffritto con l’olio extravergine d’oliva. Quando si sarà appassita, aggiungiamo le polpette, aggiustiamo di sale, aggiungiamo dell’acqua fino a coprirle, mettiamo le foglie di alloro, e copriamo con un coperchio. Cuociamo a fiamma bassa e giriamo di tanto. Trascorsi circa 10 minuti spieghiamo il fuoco e serviamole ancora calde.

Utile da sapere!

Varianti per tanto gusto in più:

72,544 Foto Segno Di Spunta, Immagini e Vettoriali   Dopo avere servito le polpette di carne in umido nei piatti, lasciamo il loro sughetto nel tegame, aggiungiamo mezzo cucchino di farina, poniamo sul  fuoco e mescoliamo per creare una cremina morbida;

72,544 Foto Segno Di Spunta, Immagini e Vettoriali Arricchiamo la nostra ricetta aggiungendo delle patate tagliate a cubetti. In questo caso soffriggiamo la cipolla, aggiungiamo l’acqua, le patate e facciamole cuocere per pochi minuti con un coperchio. Poi inseriamo le polpette, copriamo e continuiamo la cottura.

72,544 Foto Segno Di Spunta, Immagini e Vettoriali    Per delle polpette di carne al forno, dopo avere formato le palline ed averle schiacciate un po’ passiamole nell’olio e inforniamole in forno ventilato preriscaldato a 180° per circa 15/20 minuti. In alternativa passiamole anche nel pangrattato.


Commenti (0)

Aggiungi un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.