La ricetta

Le verdure in pastella e i carciofi a cotoletta sono delle classiche specialità del periodo delle feste oltre che dei pranzi domenicali e delle cene in compagnia di parenti e amici.

Sono un antipasto sfizioso che saprà conquistare sia grandi che piccini facendo consumare le verdure in una modalità insolita, diciamo pure più gustosa.

Ho pensato di pubblicare in questa pagina tre ricette a mio avviso davvero molto buone. La prima è la classica pastella siciliana fatta con lievito fresco, con cui solitamente si preparano i cardi, i broccoli (cavolfiori per gli amici del nord) ed anche i carciofi. La seconda è una pastella morbida al latte, un cavallo di battaglia di mia madre che da sempre la utilizza per preparare i carciofi durante le festività natalizie e i pranzi un po’ speciali. Infine i carciofi a cotoletta concludono questo tris di antipasti.

Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano  le verdure in pastella e i carciofi a cotoletta vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla loro preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.

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Certi piatti mi portano indietro nel tempo. Non importa se sono nella mia città natale, in quella d’adozione oppure nel posto più sperduto del mondo perché quando le mie papille gustative entrano in sintonia con certi lontani sapori, riaffiorano alla mia memoria passate emozioni che credevo ormai perdute.

Questo è ciò che mi succede quando tuffo le verdure nell’olio bollente. Rivedo mia madre che indossa il suo grembiule rosa a quadretti intenta a preparare gli antipasti per il giorno di Natale. Per terra, posizionati come piastrelle ad incastro, fogli di giornale per evitare gli schizzi dell’olio caldo e per finire finestre spalancate quale preludio di un’abbondante e profumata frittura.

Mia mamma, sì, proprio lei, una donna che nella sua essenza ha sempre racchiuso le caratteristiche della maggior parte delle madri del sud. Una di quelle mamme che pongono la famiglia al primo posto, che si annullano in nome del bene dei figli e che ambiscono alla loro serenità e realizzazione nella speranza che la vita gli regali ciò che esse stesse non sono riuscite a realizzare. Una mamma molto attiva, anzi di più, tanto da essere capace di svegliarsi alle sei del mattino, cucinare, pulire la casa, lavare, stirare, passare la lucidatrice ed avere già finito nel momento esatto in cui la sveglia è lì, pronta a ricordarti che un nuovo giorno è pronto ad aspettarti.

Il suo primo pensiero al tuo risveglio sarà quello di ingozzarti di latte, caffè, biscotti, brioches, marmellate e torte tanto che per un momento, complice il rincoglionimento mattutino, non sai se la sera precedente hai trascorso la tua notte in albergo oppure se sei tranquillamente a casa tua.

Il suo principale cruccio sarà quello di scongiurare che i propri figli non mangino mai abbastanza e guai a dirle che si è a dieta. Inizierà la paternale sull’importanza del cibo e sulla necessità di mangiare tutto, dall’antipasto, al primo, al secondo, al contorno ed anche alla frutta. Eh, sì, perché a fine pasto fa davvero bene.

E infatti, come se non bastasse, alle otto del mattino di un giorno qualunque, quando ancora non sapevo neppure come mi chiamassi, lei mi chiedeva cosa volessi mangiare sia a pranzo che a cena. E se mi azzardavo a dirle che a quell’ora non avevo fame e che al solo pensiero del cibo mi veniva la nausea, mi rispondeva che aveva l’esigenza di saperlo perché doveva organizzarsi per tempo. Le cose hanno poi preso una piega più divertente quando mi sono trasferito a Milano. Già, perché ad una settimana esatta dal giorno del mio arrivo la domanda era sempre la stessa: cosa vuoi mangiare? Ti preparo le melanzane ammuttunate, la pasta al forno, i peperoni ripieni, gli spiedini, la salsiccia con la salsa, i carciofi con la tappa dell’uovo, la parmigiana di melanzane, il polpettone, il brociolone, le lasagne, la frittura di pesce oppure cosa? Mamma, scusa, ma dobbiamo parlarne giusto adesso? Manca ancora una settimana!? Nca ciertu (sì, certo), io mi devo organizzare, rispondeva sempre lei!

Ma in realtà, dietro a quei “mi devo organizzare” si celava un mondo fatto di amore incondizionato in cui prendersi cura di un figlio, anche se adulto, rimaneva l’unica ragione di vita di una madre che quel figlio, anzi quei figli, li aveva voluti, desiderati e messi al mondo con tanto amore.

Per non parlare poi del momento del mio arrivo. Appena approdato davanti alla porta di casa, dopo il saluto di benvenuto, un sorriso a 32 denti, i baci ravvicinati come a volere simulare il richiamo di un gattino, nonché una radiografia dell’intera mia figura dall’alto verso il basso, la prima cosa che mi diceva era sempre la stessa: Mi chi si fattu siccuuuuuuuu, ma manci???

A mia mamma interessava solamente della serenità dei propri figli. Già, perché se annusava che qualcosa non la convinceva non lasciava la preda fino a quando non aveva fatto chiarezza nei suoi pensieri e solo dopo avere messo insieme i pezzi nel giusto ordine.

Così, tutte le volte che mi vedeva tornare a casa un po’ cupo, la sua prima domanda era sempre la stessa. E’ successo qualcosa? No, mamma, non è successo niente. E allora cos’hai? Niente, te l’ho detto… No, non è possibile, hai una faccia…!!! Hai litigato con qualcuno? No, mamma, con nessuno! Hai preso un brutto voto a scuola? No, niente di tutto questo… Un po’ essiri, succiessi cocchi cuosa! No, mamma, non è successo niente. Allora hai incontrato qualcuno che ti ha detto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare! No mamma, non ho incontrato nessuno. Allora sei arrabbiato a causa di quello che ti ha detto papà ieri? Mamma, ma che c’entra, no, non è per quello. Allora è per…. Mamma, basta chi camurria chi si!!! (che scocciatura che sei). Insomma, mamma, non telo posso dire, è un segreto. Un segreto? A me puoi dirlo, però! No, non posso, perché mi è stato detto di non dirlo a nessuno. Ma che c’entra, agli altri certo che non lo devi dire, ma io sono tua madre, a me puoi dirlo.

Questa insomma è una mamma del sud, una mamma che se ci penso bene mi viene davvero da ridere!

Difficoltà

Facile

Dosi Per

Varie

Preparazione

30 Minuti

Cottura

Pochi minuti

Lista ingredienti verdure in pastella croccante con lievito

250 gr. di farina 00

12 gr. di lievito di birra fresco

210 gr. circa di acqua tiepida

Un pizzico di zucchero

Sale q.b

Olio di semi di girasole

Lista ingredienti pastella al latte

180 gr. circa di farina 00

Due uova

100 gr. di latte

Sale q.b.

Olio di semi di girasole

Lista ingredienti carciofi a cotoletta

Farina 00 q.b. (facoltativa)

Pangrattato q.b.

Uova q.b.

Sale q.b.

Olio di semi per friggere

Procedimento verdure in pastella croccante con lievito

1

Dentro ad una capiente ciotola versiamo l’acqua, aggiungiamo il lievito e mescoliamo con una frusta fino a completo assorbimento. Aggiungiamo la farina setacciata e continuiamo a mescolare. Quando sarà stata del tutto inglobata ed avremo ottenuto un composto fluido copriamo la ciotola con uno strofinaccio e lasciamo lievitare in un posto caldo e asciutto fino al raddoppio (circa un paio d’ore). La quantità di pastella dovrà essere maggiore rispetto alle relai necessità per permettere di tuffare dentro le verdure.

2

Adesso prepariamo le verdure che nel nostro caso saranno cardi, cavolfiori e carciofi. Partiamo dai cardi. Innanzitutto accorciamoli eliminando le estremità più dure (quelle con le foglie), priviamoli dei filamenti laterali e ripuliamo la base sezionandone una piccola parte. Laviamoli, mettiamoli dentro ad una pentola, spremiamo uno o due limoni lasciando dentro anche le due metà ormai prive di succo, aggiungiamo un pizzico di sale e facciamoli cuocere in acqua bollente. Spegniamo non appena croccanti, scoliamoli, separiamo le coste più grandi e tagliamo la parte del cardo rimanente a metà oppure in quattro parti qualora fosse grande. Mettiamoli da parte.

3

Passiamo al cavolfiore. Separiamo le cimette dapprima con un coltello e poi con le mani facendo attenzione che non siano troppo grandi. Laviamole, accorciamo i gambi qualora fossero troppo lunghi e lessiamole per qualche minuto in acqua bollente salata. Spegniamo una volta croccanti, scoliamole e mettiamole da parte.

4

Concludiamo con i carciofi. Accorciamo il gambo lasciandone circa 3 cm., eliminiamo le foglie più dure, rifiliamoli, tagliamoli orizzontalmente pressappoco a metà eliminando la parte più dura con le spine. Dividiamoli prima a metà in verticale, scaviamoli per togliere la barbetta centrale e poi ricaviamo degli spicchi non troppo sottili che disporremo dentro ad una ciotola in cui avremo aggiunto dell’acqua con del limone. Per evitare che le mani si anneriscano è preferibile fare tutte le operazioni descritte usando dei guanti in lattice per alimenti. Lasciamo riposare i carciofi dentro l’acqua e limone fino al loro utilizzo.

5

Asciughiamo le verdure utilizzando della carta per alimenti, intingiamole nella pastella, facciamo scolare la parte in esubero e friggiamole in olio caldo. E’ importante che la fiamma non sia troppo alta altrimenti l’olio raggiungerà immediatamente le alte temperature bruciando le verdure. Una volta pronte disponiamole su dei vassoi e cospargiamole con un po’ di sale.

Procedimento pastella al latte

1

Prepariamo i carciofi come indicato al precedente step N. 4. Adesso dedichiamoci alla pastella. In una ciotola versiamo il latte, le uova e amalgamiamo per bene fino ad inglobarle. Aggiungiamo la farina setacciata, un pizzico di sale e mescoliamo energicamente con una frusta fino ad ottenere una pastella morbida. Se occorresse aggiungiamo ancora un po’ di farina o qualche goccio di latte, fino ad ottenere la giusta consistenza. Intingiamoci dentro i carciofi, facciamo scolare la pastella in esubero e friggiamoli in olio caldo a fuoco basso. Disponiamo su un piatto da portata e cospargiamoli con un po’ di sale.

Procedimento carciofi a cotoletta

1

Dopo avere pulito i carciofi secondo quanto indicato al precedente step N. 4 ed averli asciugati passiamoli prima nella farina (questo passaggio è facoltativo), poi nell’uovo sbattuto ed infine nel pangrattato molto fine. Riscaldiamo l’olio a fuoco basso e friggiamoli non appena ben caldo. Disponiamo su un piatto da portata e cospargiamoli con del sale.

Utile da sapere!

Qualora dovessero avanzare delle verdure in pastella o dei carciofi a cotoletta potremo riscaldarli in forno ventilato a 180 gradi per circa 10 minuti. Relativamente alla farina, ne ho utilizzata una con 9 gr. di proteine indicate in etichetta ma naturalmente sarà possibile utilizzare qualunque farina 00 eventualmente modificando leggermente i liquidi rispetto alla ricetta proposta in modo da ottenere la consistenza desiderata.


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