La ricetta

I buccellati siciliani, conosciuti nel dialetto locale come cucciddati, sono da sempre i protagonisti indiscussi delle feste natalizie. Si tratta di biscotti dal cuore ricco e profumato, racchiuso in una pasta frolla delicata e friabile.

La ricetta proposta in questo blog è quella tradizionale di mia zia, tramandata di generazione in generazione, che prevede un ripieno sontuoso a base di fichi secchi, cioccolato fondente, mandorle, noci, miele, cannella e l’immancabile zuccata candita. Ogni ingrediente contribuisce a creare un gusto avvolgente e pieno, capace di riportare alla mente ricordi di infanzia e momenti di condivisione.

Tra tutti i biscotti, per me questi sono i più irresistibili. Il loro sapore è così rotondo e armonioso che invita a continuarne l’assaggio, quasi fosse un viaggio tra le tradizioni e i profumi della Sicilia.

A renderli ancora più speciali è la glassa zuccherata, sulla quale vengono adagiate le codette colorate, che non solo li rendono allegri e festosi, ma li trasformano anche in piccole opere d’arte da portare in tavola.

Non ci resta quindi che prepararli seguendo passo passo la ricetta che trovvi su questa pagina ricordantoti prima che essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano i buccellati siciliani (buccellatini) vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla sua preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.

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Di questo buonissimo biscotto esistono diverse varianti con ripieni e forme differenti.

Accanto al classico buccellato ricoperto da scorzette d’arancia, ciliegie e granella di pistacchio (clicca qua), esistono dei biscotti più piccoli, tradizionalmente preparati dagli anziani, con forme buffe e fantasiose.

Anche la copertura può essere la più varia prevedendo una semplice spolverata di zucchero a velo oppure una spennellata di acqua e marmellata fino ad arrivare alla classica glassa preparata con zucchero albume e limone a cui vengono aggiunte delle codette colorate. Insomma, qualunque sia la forma, il ripieno o la copertura, questo dolce rallegra le tavole dei siciliani in occasione del Santo Natale e di tutte le feste ad esso collegate.

Nonostante in alcune zone della Sicilia esistano buccellati intagliati come opere d’arte la cui forma in cottura rimane inalterata per via dell’assenza di agenti lievitanti, io preferisco la versione più rustica in cui la presenza del lievito e dell’ammoniaca per dolci gli conferiscono un aspetto panciuto. La loro forma è forse spartana, ma il gusto non ha eguali.

Il mio ricordo dei buccellati siciliani è legato oltre che al Natale anche a quello dei parenti di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo. Tutte le volte che andavamo a trovarli, Zia Zina aveva preparato un enorme quantitativo di dolcetti tanto da sospettare che fosse la proprietaria di una pasticceria.

Considerando che la zia ci regalava sempre un vassoio da portare a casa, una volta rincasati i miei pensieri erano principalmente due: il primo dove avrebbero nascosto i miei genitori il vassoio per evitare che li mangiassi tutti e il secondo quale scusa inventare, una volta trovati, per spazzolarli senza rimproveri.

Da adulto ho mantenuto inalterata l’usanza di mangiarli durante questo periodo e così, da quando non vivo più in Sicilia, tutte le volte che ci ritorno per le festività, oltre al caciocavallo fresco, a quello semi stagionato e stagionato, all’origano, all’alloro, alla sasizza (salsiccia), agli spiedini di carne, alle olive, ai capperi, all’astrattu, (concentrato di pomodoro), ai bicotti frolsi (quelli che mangiavo da bambino) in valigia c’è pure spazio per i buccellati.

Se qualcuno mi dovesse dire che a Milano si trova tutto io rispondo che comprati in patria hanno tutto un altro sapore…

Durante uno dei tanti viaggi sono addirittura riuscito a portare con me due vasetti di menta siciliana impietosendo l’hostess che voleva che le piazzassi in valigia. Inutile dire non c’era più spazio neppure a pagarlo. A quel punto tirai fuori la mia innata dote da attore e la impietosii dicendole che era un’esplicita richiesta di mia nonna anziana che aveva espresso il desiderio di annusare per l’ultima volta gli odori della sua terra. Non so se credette a quella storia, sta di fatto che le piantine vennero via con me.

Ma torniamo ai buccellati siciliani. Proprio durante quel viaggio ebbi l’idea di acquistare un vassoio più grande di biscotti. Non so se avete mai provato l’emozione di salire in un aereo con destinazione nord in cui a bordo c’è solo gente del sud di ritorno dalle feste. Allora, per quei pochi che si fossero persi la scena vi dico che durante il volo i passeggeri si scambiano confidenze come se fossero amici di lunga vita…

Durante quel volo ad un certo punto ad un signore venne fame e piuttosto che approfittare del servizio di bordo tirò fuori un vassoio di cannoli per offrirlo a mezzo aereo. Di contro la signora seduta di fianco, per non essere da meno, iniziò ad elargire cassatelle fatte dalla suocera. E così anche gli altri passeggeri si sentirono in dovere di offrire quanto presente nelle proprie valigie.

Pure io che solitamente mi defilo da queste situazioni mi lasciai convincere anche a causa di una bambina che non la smetteva più di piangere. Pensai che avendo portato con me un quantitativo di buccellati superiore rispetto al solito avrei potuto offrirgliene qualcuno.

La bambina guardò il padre negli occhi e una volta ottenuta l’approvazione me li tolse dalle mani. Mi sembrò corretto chiedere ai genitori se ne volessero qualcuno.

Per farla breve non solo li mangiarono loro ma li offrirono agli altri passeggeri. Il mio vassoio fece il giro dell’aereo, andata e ritorno.

Al momento di uscire dall’aereo, dopo gli immancabili applausi per l’atterraggio del pilota e frasi tipo bravo, sei il migliore, arrivò anche il momento dei saluti. Le persone diventate ormai amiche iniziarono a salutarsi affettuosamente scambiandosi frasi del tipo “è stato un piacere”, “speriamo di rivederci presto e frasi simili.

E prima di andare via, il papà della bambina mi rivolse la parola dicendomi queste parole: grazie per i buccellati siciliani che ci hai offerto! E dire che ne ho comprati due chili spinto da mia moglie. Io ero scettico non essendo sicuro che potessero piacere sia a me che a mia figlia. Quando li mangeremo penseremo a te e alla tua gentilezza.

Fu cossì che mi morsi la lingua ripromettendomi che non mi sarei più lasciato impietosire da nessuno, neppure da una innocente bambina. Ma del resto si sa… noi terroni siamo gente di cuore.

Difficoltà

Media

Dosi Per

50 biscotti circa

Preparazione

3 Ore

Cottura

20 minuti

Lista ingredienti per la frolla dei buccellati siciliani

1 Kg. farina 00 con 11 gr. di proteine

300 gr. di zucchero

300 gr strutto

15 gr. di ammoniaca per dolci

16 gr. di lievito per dolci

1 cucchiaio di miele d’acacia

300 ml. di latte

3 tuorli d’uovo

2 bustine di vanillina

ingredienti per il ripieno dei buccellati siciliani

300 gr. di fichi secchi

200 gr. di zuccata candita

200 gr. di cioccolato fondente al 70%

150 gr. di noci sgusciate

200 gr. di mandorle sgusciate

2 cucchiaini colmi di cannella

Circa 3 cucchiai di miele d’acacia

guarnizione dei buccellati siciliani

525 gr. di zucchero a velo vanigliato

Il succo di un limone

Circa tre albumi

Codette colorate q.b.

Utensili richiesti per i buccellati siciliani

Un coppapasta da 8, 5 cm. circa

Un pennello da cucina

Procedimento

1

Prepariamo la frolla siciliana. In una terrina uniamo lo zucchero e i tuorli fino ad ottenere un composto chiearo. Aggiungiamo lo strutto a pezzetti freddo di frigorifero e amalgamiamo. Inseriamo la farina precedentemente setacciata con la vanillina e il lievito e impastiamo. Infine versiamo anche il miele e il latte in cui avremo sciolto l’ammoniaca. Se usiamo una farina con meno di 11 gr. di proteine potrebbe essere necessario utilizzare un po’ meno latte. Il consiglio è quindi di sciogliere l’ammoniaca in 280 ml. e di aggiungere il rimanente latte in base a quanto ne assorbe la farina. Dovremo ottenere un impasto non eccessivamente molle. A questo punto copriamo l’impasto con pellicola trasparente e riponiamolo in frigorifero per qualche ora o per tutta la notte.

2

L’indomani prepariamo il ripieno dei buccellati siciliani. Tagliamo i fichi molto finemente dopo avere eliminato il picciolo. Nel caso in cui fossero duri lasciamoli ammorbidire in acqua calda e asciughiamoli prima di utilizzarli. Tostiamo le mandorle in forno statico a 180° per circa 15/20 minuti girandole di tanti in tanto. Quando fredde mettiamole al centro di uno strofinaccio insieme ai gherigli di noci e schiacciamoli con un mattarello oppure un batti carne. Tagliamo finemente anche il cioccolato, la zuccata a cubetti e versiamo tutti gli ingredienti in una ciotola. Aggiungiamo anche il miele e mescoliamo con un guanto.

3

Riprendiamo il panetto e lasciamolo a temperatura ambiente per 15 minuti circa poi spolveriamo della farina sul piano di lavoro e impastiamolo con le mani per renderlo nuovamente plastico.  Stacchiamo dei pezzi d’impasto e dopo averse spolverato ancora un po’ di farina stendiamo la pasta con il mattarello fino ad ottenere uno spessore non troppo sottile di circa 3 mm. Con un coppapasta da 8,5 cm. circa ricaviamo dei cerchi al cui interno inseriamo un po’ di ripieno. Adesso ripieghiamolo in due come un raviolo e sigilliamo i bordi facendo una leggera pressione con le dita.

4

Le forme dei buccellati dipendono dalla nostra fantasia. Io ad esempio solitamente li realizzo facendo quattro incisioni laterali dalla parte della bombatura per poi aprirli leggermente come mostrato nelle foto.  Altra forma che utilizzo è quella di fare due ulteriori incisioni dalla parte retta del buccellato per poi aprirlo quasi come fosse una albero di natale. Naturalmente potremo sbizzarrirci creando le forme che più ci piacciono.

5

Inoltre realizziamo un rettangolo di pasta largo 10 cm. circa, distribuiamo al suo interno del ripieno, sigilliamolo, rolliamolo tra le mani come se si stesse utilizzando un mattarello e schiacciamolo leggermente in superficie. Infine pratichiamo dei tagli trasversali. Una volta pronti tutti i buccellati siciliani disponiamoli distanziati tra loro su una leccarda ricoperta di carta forno. Accendiamo il forno ventilato a 180° e una volta raggiunta la temperatura riponiamoli nel secondo ripiano partendo dal basso e cuociamo per circa 15/20 minuti (dipenderà dal proprio forno) fino a quando non diventeranno dorati. Facciamoli raffreddare.

5

Prepariamo la glassa. In una ciotola versiamo gli albumi e montiamoli con una frusta. In un’altra ciotola versiamo lo zucchero, il limone e aggiungiamo l’uovo gradualmente. Mescoliamo velocemente con una forchetta fino ad ottenere un composto denso che al contempo possa essere spalmato. Potrebbe non essere necessario aggiungere tutto l’albume.  A questo punto con l’aiuto di un pennello da cucina ricopriamo la superficie dei buccellati siciliani e aggiungiamo le codette di zucchero.

6

Facciamo asciugare la glassa per una mezza giornata. Una volta indurita potremo mangiare i nostri buccellati siciliani e nel caso in cui volessimo conservarli mettiamoli in una scatola di latta. Si conserveranno per alcuni giorni.

Utile da sapere!

Le proteine della farina indicate tra gli ingredienti per preparare i buccellati siciliani le troviamo indicate nella confezione della stessa. La pastafrolla potrà essere preparata anche il giorno stesso ma lasciamola riposare per almeno due ore in frigorifero.


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