La ricetta
Preparare il cornetto cuore di panna e il gelato bomboniera in casa è davvero semplice e porteremo in tavola qualcosa di davvero originale che lascerà a bocca aperta i nostri ospiti. Una volta realizzati potremo conservarli per qualche giorno in freezer dentro dei contenitori ermetici e li tireremo fuori cinque minuti prima di gustarli. Volendo potremo anche variare gli ingredienti e realizzare così dei cornetti alla fragola inserendo nel composto uno sciroppo di fragole freddissimo e in superficie della frutta fresca oppure fare delle bomboniere al gusto caffè, nocciola o ancora cioccolato. Non avremo che l’imbarazzo della scelta per dare libero sfogo alla nostra fantasia.
Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano i cornetti cuore di panna e il gelato bomboniera vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla loro preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.
Il cornetto cuore di panna e il gelato bomboniera sono parte di noi un po’ da sempre. Sono stati i compagni di merenda della nostra infanzia, delle estati al mare e di tutti quei momenti in cui ci siamo voluti regalare una pausa che sugellasse un’istante di dolcezza. Come tanti altri bambini li ho scoperti negli anni 80 e me ne sono subito innamorato.
– Ehi papà, domenica andiamo al cinema?
– E cosa andiamo a vedere? Un cartone animato, un film?
– Un film, papà, vediamo un film.
– E che film? Cosa c’è di carino in questo periodo?
– Non lo so, chiama lo zio Franco e fatti consigliare da lui!
– Va bene, Patrizio, lo chiamo e appena mi dice che film vedere ci organizziamo per andare domenica allo spettacolo delle 16.00.
– Che bello, non vedo l’ora!
E’ iniziata così, andando al cinema, la mia conoscenza con il bon bon più famoso d’Italia ripieno di gelato al fiordilatte e ricoperto di croccante cioccolato.
Lo zio Franco, il fratello di papà, negli anni ottanta era un fanatico frequentatore dei cinema palermitani e bazzicando le sale assiduamente era diventato amico di tutte le maschere della città. Grazie a questa sua passione aveva assunto le sembianze di un vero critico cinematografico capace di recensire i film e consigliare quelli da vedere. Se ad esempio diceva quel film è un “pacco” significava che non valeva la pena di vederlo, ma se al contrario diceva “è un film olimpionico” allora era il caso di osare. Loro avevano un linguaggio codificato. Non era infrequente che quando papà decidesse di portare la famiglia al cinema, prima di farlo si confrontasse con lui. Lavorando alle poste lo zio aveva la fortuna di avere i pomeriggi liberi e così, dopo essersi riunito con gli amici di sempre, l’allegra brigata visionava l’intera programmazione cinematografica prima di stabilire cosa vedere.
Il gelato bomboniera nasce nel 1979 come snack per la famiglia da gustare perlopiù guardando per l’appunto un film. Oggi è un evergreen amato da più generazioni e lo si può acquistare principalmente nei supermercati e nei bar che espongono le apposite insegne metalliche con le foto dei gelati e dei prezzi. Non è invece più presente nei cinema, quantomeno come vendita diretta effettuata all’interno delle sale. Quello di mangiarlo in questo luogo era considerato un rito! Tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, dopo essersi accese le luci, dei signori con indosso una divisa reggevano sulla pancia dei vassoi che reggevano al petto grazie all’ausilio di bretelle capaci di calibrare il peso composto da ordinate confezioni di bomboniere e da bottiglie in vetro contenenti acqua da servire nei bicchieri. Nel 1980 una scatola contenente 6 bon bon costava 600 lire contro i circa 3,50 euro attuali che di gelatini ne contiene 12. Un bell’aumento di prezzo direi!
Quante cose sono cambiate nel corso degli ultimi decenni all’interno di questi luoghi di svago! Basti pensare alla possibilità di fumare al cinema, cosa che oggi farebbe inorridire anche il più incallito dei fumatori ma che all’epoca era considerato normale tanto da prevedere che le sedie avessero incorporati sui braccioli i posaceneri per permettere di svaporare anche in presenza di bambini e donne incinta. E che dire della possibilità di gettare la cicca per terra? Dopo la sigla di coda, quando si accendevano le luci, il pavimento era stracolmo di spazzatura.
Contrariamente alla bomboniera che veniva consumata al chiuso, il cornetto cuore di panna era l’emblema delle estati italiane. E’ sorprendente come la sua storia parli la nostra lingua. Sembra essere stato inventato da un gelataio di nome Spica che aveva una bottega vicino la stazione centrale di Napoli e che lo brevettò nel 1959. Fu lui che nell’intento di creare una cialda che non si ammorbidisse a contatto con il gelato utilizzò lo stratagemma di rivestire le pareti interne del cono con del cioccolato. Fu però nel 1976 che Unilever, che nel frattempo aveva acquistato la Algida ed anche il brevetto del gelataio, iniziò a commercializzare il cornetto in tutto il mondo. Il cornetto Algida negli anni a venire fu soprannominato cornetto cuore di panna per via degli spot pubblicitari che così lo battezzarono.
E proprio gli spot di questo gelato sono un condensato di italianità che ritraggono ragazzi che ridono, che giocano, che si amano, che si divertono, che pedalano spensierati in bici, che si godono la vita come gli adulti dovrebbero fare senza condizionamenti sociali e inutili pensieri che anestetizzano i sentimenti e le stesse vite.
Per me il cornetto cuore di panna vuol dire estate trascorsa in spiaggia a Mondello, quelle a casa degli zii al mare, il profumo della sabbia bollente, le partite a racchettoni, i tuffi dalla barca, le capriole in acqua, i falò in spiaggia, le canzoni tormentone, i sorrisi e la felicità fatta di piccole cose.
E a proposito di felicità ieri ho letto alcune parole di Madre Teresa di Calcutta che mi hanno fatto bene al cuore e che vorrei condividere in questo luogo di svago. Non importa che tu sia credente o meno, sono un insegnamento per tutti.
Non aspettare di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione.
Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito e balla,
come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l’importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza.
Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
Madre Teresa di Calcutta
Difficoltà
Media
Dosi Per
Vedasi ricette
Preparazione
1,30 Ore
Cottura
5 Minuti
Lista ingredienti per n. 8 cornetto cuore di panna
1 litro di panna fresca senza zucchero
50 gr. di zucchero semiolato
25 gr. di amido di mais
110 gr. di latte condensato
3 bustine di vanillina
250 gr. di cioccolato fondente al 70%
Granella di nocciole
8 coni arrotolati con diametro 4,5 cm.
Lista ingredienti per il gelato bomboniera
250 gr. di panna liquida senza zucchero
115 gr. di latte condensato
Una bustina di vanillina
200 gr. di cioccolato fondente al 70%
Un cucchiaio di olio di semi
Utensili richiesti
Stampo in silicone a semisfere 4,5 cm.
Carta forno
Teglie usa e getta
Una cucitrice
Step preparazione cornetto cuore di panna
1
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato e con l’aiuto di un pennello glassiamo l’interno di ogni cono. Successivamente capovolgiamoli e immergiamo la base creando un anello sulla circonferenza ed infine, con l’aiuto di un cucchiaino, facciamone cadere un po’ sulla punta. Poniamo in freezer in piedi per almeno due ore. Per farli stare in piedi potremo usare delle tazze oppure, come ho fatto io, forare una teglia usa e getta. Per sapere come fare guarda il procedimento per assemblare i coni gelato mignon Step N. 1 https://www.lacucinaditricchitrocchi.it/i-coni-gelato-mignon/ Trascorso questo tempo arrotoliamo della carta forno su ogni cono e fissiamola con una cucitrice. La carta dovrà essere alta circa 6 cm. rispetto alla base del cono.
2
In un pentolino versiamo 350 gr. di panna prendendola dal totale, aggiungiamo lo zucchero semolato, una bustina di vanillina e poniamo sul fuoco. Mescoliamo di continuo con una frusta e aggiungiamo l’amido di mais setacciato poco per volta. Spegniamo il fuoco non appena la crema comincerà appena ad addensarsi. Non lasciamola troppo sul fuoco perchè raffreddandosi diventerà ancora più compatta. Quando sarà fredda mettiamo la pellicola a contatto e riponiamola in frigorifero per un paio d’ore.
3
Dopo avere messo il cestello della planetaria nel freezer insieme alla frusta per montare ed alla rimanente panna liquida e tutto sarà molto freddo, iniziamo a montare la panna a cui avremo aggiunto le rimanenti due bustine di vanillina. A metà aggiungiamo anche il latte condensato freddo di frigorifero. La panna dovrà risultare molto ferma. E’ consigliabile utilizzare una panna di ottima qualità.
4
Aggiungiamo alla panna montata la crema ormai fredda e con l’aiuto di una spatola mischiamo i due composti con movimenti delicati dall’alto verso il basso per non smontare la panna. Versiamo il composto dentro ad una sac à poche usa e getta, tagliamo la punta ad una larghezza di circa 3 cm. e riempiamo prima l’interno dei coni e poi continuiamo creando la calotta che dovrà avere unìaltezza di circa 5 cm partendo dalla base. Successivamente con una sac à poche con beccuccio stretto facciamo cinque raggi che partono dal centro e riempiamo le parti rimaste scoperte con il restante cioccolato fuso rimasto nel pentolino che nel frattempo avremo sciolto nuovamente a bagnomaria. Decoriamo infine con granella di nocciole. Poniamo i coni in freezer in piedi per circa 4 ore e prima di servirli lasciamoli a temperatura ambiente per almeno cinque minuti. Prima di consumarli eliminiamo la carta forno facendo attenzione ad eliminare anche i punti metallici.
Procedimento per il gelato bomboniera
1
Sciogliamo il cioccolato a bagnomaria e con l’aiuto di un pennello spennelliamolo dentro alle calotte dello stampo. Facciamo questa operazione una prima volta, poniamo in freezer per qualche minuto e poi ancora una seconda volta in modo da creare una glassatura ben spessa.
2
Con l’aiuto di una sac à poche riempiamo le calotte con la panna montata che avremo preparato aggiungendo fin dall’inizio il cucchiaino di zucchero e la vanillina e a metà anche il latte condensato freddo di frigorifero. E’ consigliabile tenere per circa 10 minuti in freezer il cestello della planetaria, la frusta e la panna liquida. Una volta riempiti gli stampi riponiamo in freezer per circa due ore. Trascorso questo tempo rimettiamo il pentolino con il cioccolato sul fuoco e sciogliamo nuovamente quello avanzato. Aggiungiamo un cucchiaio di olio di semi per renderlo fluido, mescoliamolo bene e con l’aiuto di un piccolo pennello spennelliamo il cioccolato alla base delle calotte. Riponiamo in freezer per un’altra ora, poi sformiamole e serviamole.
Utile da sapere!
Per garantire una montatura ottimale utilizziamo sempre una buona panna e, ove possibile che sia ad uso pasticceria.
Ciao. Leggo sempre con piacere i tuoi racconti. Mi piace il tuo appellativo. Ricordo che quand’ero piccola di averlo già sentito. Di solito si dava a quei bambini molto snodati e attivi. Tricchi trocchi come dire avvita e svita. A me da piccola mi chiamavano pallina, perché avevo il viso tondo.
Ciao Pallina, chissà, magari ci siamo incontrati nel mondo della fantasia dei bambini!!! 😊 Un abbraccio e grazie per avere lasciato il tuo commento. Patrizio detto Tricchi Trocchi
Mi hai fatto tornare all’infanzia. Giorni spensierati e felici.adoro leggere i tuoi racconti.
E’ la stessa sensazione che provo io quando li scrivo 😊 Grazie mille!!!
Tricchi Trocchi…… come te nessuno mai!
Sei un fantasmagorico pasticcere, cuoco…..e chi più ne ha più ne metta.
Le tue foto , parlano……
Complimentissimi…..fiera di esserti amica ❤
Tu sai farmi ridere e sai farmi anche commuovere. Ti voglio un mondo di bene. Grazie Enza ❤