La ricetta
In Sicilia esistono diversi tipi di muffulette (chiamate anche muffolette) i cui ingredienti e condimenti variano in base alla zona di produzione. Oggi vi voglio però parlare di quella che si consuma a Palermo nel giorno della commemorazione dei defunti.
La muffuletta palermitana (chiamata anche muffoletta) è una caratteristica pagnotta molto morbida che si consuma a colazione il 2 Novembre. L’impasto è il medesimo di quello usato per accompagnare le panelle o la milza, ma a differenza di quest’ultimi la sua circonferenza è un po’ più grande.
Benché i panifici palermitani la preparino con dimensioni così grandi solamente in occasione di questa festività, nulla ci vieta di mangiarle in durante un pic nic o di un’allegra cena con amici. Prepararle è molto semplice e riempirà la casa di tanto profumo di pane.
Essendo la Cucina di Tricchi Trocchi un blog di racconti e di ricette, prima di vedere come si preparano le muffulette palermitane vorrei raccontarti una storia – in questo caso clicca sul tasto “continua a leggere” per saperne di più – se invece vuoi passare direttamente alla loro preparazione, scorri più in basso per andare alla lista degli ingredienti.
Non deve stupire che in Sicilia si mangi a colazione qualcosa di salato, qui è un fatto del tutto scontato.
Quando sono in giro per lavoro rimango sempre atterrito dal comportamento degli stranieri che appena svegli si fiondano nella sala delle colazioni per fare fuori uova al tegamino, omelette, salumi, formaggi e ogni sorta di alimento salato. Poi mi soffermo a riflettere e mi si stampa un sorriso pensando che in Sicilia non è poi così diverso.
Durante il corso della settimana entrando al mattino nei bar dell’isola è possibile imbattersi in galanti uomini d’affari o semplici impegati che con la faccia ancora sul cuscino (più o meno addormentati), dopo avere ordinato un caffè, chiedono anche qualcosa che li aiuti a carburare e ripartire con sprint.
A Palermo non è inusuale che si chieda di potere mangiare un’iris fritta con ricotta, un calzone anch’esso fritto, un’arancina o uno spiedino che altro non è che un altro caposaldo della rosticceria locale in cui all’iinterno viene custodito tanto buon ragù… Quì la frittura è di casa… Beh, neanche a dirlo!
Il Palermitano tipo, per dare una sorta di continuità alle abitudini ancestrali radicate nel proprio DNA, da più generazioni la mattina del due novembre piuttosto che bere una tazza di latte accompagnata da una soffice brioche dirotta i suoi appetiti verso la muffuletta, un panino tipico della tradizione che per l’occasione si farcisce con olio extravergine d’oliva nuovo, sale, pepe, acciughe ed una spolverata di caciocavallo. Se non si amano le acciughe lo si accompagna con fette di pomodoro, sale, pepe, origano e caciocavallo. Cambia il condimento ma non il tipo di colazione.
Ma ritornando alla nostra commemorazione dei defunti, avendo già ampiamente parlato di questa singolare festa e delle sue usanze nella mia amata Sicilia, rimetto i link della frutta di martorana e dei biscotti ossa di morto (mustazzoli) dov’è possibile conoscere qualche cosa su questo singolare giorno.
Difficoltà
Facile
Dosi Per
8 persone
Preparazione
30 minuti
Cottura
20 minuti
Lista ingredienti muffulette palermitane
500 gr. di farina Tipo 1
500 gr. semola rimacinata grano duro
25 gr. di lievito di birra fresco
500 gr. di acqua
100 ml. di olio d’oliva
16 gr. di sale
40 gr. di zucchero
Due cucchiaini malto in polvere o miele
Semi di sesamo q.b.
Procedimento
1
Versiamo dentro al cestello della planetaria le due farine ed azioniamo il gancio ad uncino in modo da mescolarle ed unirle per bene. Nel frattempo sciogliamo dentro l’acqua il lievito insieme allo zucchero e versiamoli a filo sulla farina. Aggiungiamo il malto, il sale, l’olio e continuiamo ad impastare. Non appena si sarà formato una impasto compatto spostiamoci su un piano di lavoro e diamo ancora qualche impastata a mano. Lasciamo riposare l’impasto per 15 minuti.
2
Dividiamo l’impasto in pezzi da 200 gr. portiamo i lembi di ogni panetto verso il centro facendo questa operazione una decina di volte, pirliamoli per circa sei volte roteandoli con le mani (queste operazioni serviranno per aiutare la lievitazione) e infine disponiamoli su delle leccarde coperte con della carta forno. Copriamo con uno strofinaccio e lasciamo lievitare per 30 minuti in forno con luce accesa.
3
Trascorso questo tempo schiacciamo ogni singolo impasto con le dita, inumidiamo la superficie con un pennello da cucina e cospargiamo con abbondanti semi di sesamo. Disponiamo nuovamente ogni panetto sulla leccarda e facciamo lievitare in forno con luce accesa per circa 1 ora e mezza o due o comunque fino al raddoppio.
4
Mettiamo un pentolino di acqua calda sul fondo del forno, accendiamolo a 180 gradi statico e cuociamo per circa 15 minuti fino a quando la superficie di ogni muffoletta non si sarà dorata. Disponiamo il nostro pane su una gratella per fare disperdere il vapore. Farciamo i nostri panini secondo la nostra fantasia. La ricetta tradizionale prevede che una volta tagliati a metà vengano cosparsi con dell’olio extravergine d’oliva nuovo, sale, pepe, e sarde sott’olio. Io però per renderle più gustose ho aggiunto anche del caciocavallo a fili. Possiamo anche farcirle aggiungendo del pomodoro, del sale, pepe, caciocavallo o primosale e dell’origano.
Utile da sapere!
Nel mio caso avevo poco tempo a disposizione per la lievitazione e allora cosa ho fatto? Trascorsa un’ora dalla seconda lievitazione ho acceso il forno ventilato a 80° e aperto un po’ lo sportello completando la lievitazione in questo modo. Durante la cottura ho poi aumentato a 220° la temperatura negli ultimi 10 minuti.